Osteopatia per il piede

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Il piede è una zona anatomica tra le più complesse del corpo umano in quanto è praticamente sempre sottoposto a carico ed è composto da tante ossa, per la precisione 26.

Funzionalmente è suddiviso in tre grosse aree:

  • retropiede, o piede posteriore, composto dalle ossa calcagno ed astragalo
  • mesopiede, o piede di mezzo, composto dalle ossa scafoide (o navicolare), cuboide ed i tre cuneiformi
  • avampiede, o piede anteriore, composto dai cinque metatarsi e dalle falangi delle dita.

Lo schema del passo risulta essere un argomento molto complesso e probabilmente poco interessante per il paziente che si sottopone ad una visita di osteopatia; certamente tutte e tre le aree lavorano in sinergia.

In generale il piede può soffrire di problematiche neurologiche, vascolari ed ortopediche.

Tra quest’ultime troviamo le tendiniti soprattutto dei muscoli flessori ed estensori del piede e delle dita con dolore riferito o sul dorso del piede o nella pianta del piede e la fascite plantare in cui il paziente avverte dolore alla pianta del piede più a livello dell’inserzione della fascia sul calcagno.

Il trauma più comune che praticamente ogni paziente ha sperimentato nel corso della vita è la distorsione di caviglia, che può essere sia in inversione che in eversione; la classica distorsione risulta essere quella in inversione in cui la parte anteriore del piede va verso l’interno, con conseguente trauma e stiramento/rottura legamentosa nella parte esterna sotto il malleolo dove si verifica il gonfiore in seguito ad infiammazione (non sai cos’è l’infiammazione? Leggi il mio articolo sull’infiammazione ed osteopatia!).

Anche l’alluce valgo può essere una causa ortopedica di dolore al piede nella zona del primo dito, dove si viene a formare la cosiddetta “cipolla” che normalmente risulta essere dolorosa alla palpazione!

Infine l’artrosi (vuoi approfondire l’argomento? Leggi il mio articolo su artrosi ed osteopatia!) può colpire anche il piede, maggiormente il retropiede e a volte può essere necessario l’impianto di una protesi per sostituire l’astragalo degenerato

Se spostassimo l’attenzione invece sulle problematiche neurologiche, quella maggiormente presente risulta essere il neurinoma di Morton, in cui il nervo interdigitale plantare (parte terminale del nervo sciatico) viene compresso tra terzo e quarto metatarso, a volte secondo e terzo, con conseguente dolorabilità nella zona ed eventuale formicolio tra terzo e quarto dito, o secondo e terzo.

In ultimo la componente vascolare, nello specifico la formazione di placche di colesterolo nei vasi sanguigni (aterosclerosi) può portare il paziente a soffrire di dolore al piede più generalizzato.

Senti delle fitte sotto al piede quando cammini?

Il benessere dei piedi è fondamentale perché il piede rappresenta il punto fisso al suolo su cui grava l’intero peso del corpo.

Occorre prendersene cura ed affidarsi ad uno specialista in caso di problematiche.

Contattami per programmare la tua visita: sono osteopata a Milano e Segrate!

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Esercizi: i consigli dell’Osteopata per il piede

ESERCIZI (CLICCA SULLE IMMAGINI SOTTOSTANTI PER APRIRE I VIDEO)

1. RILASCIO FASCIA PLANTARE CON PALLINA DA TENNIS (FASCITE PLANTARE)

Questo esercizio serve per massaggiare la fascia plantare. Può essere effettuato sia da seduto che da in piedi. Rullare la pallina in senso antero-posteriore e con delle circonduzioni a livello della fascia. Effettuare l’esercizio per qualche minuto finchè non si avverte un rilascio della fascia stessa e meno dolore.


2. STRETCHING POLPACCIO


Questo esercizio serve per aumentare la lunghezza dei muscoli del polpaccio, per rilasciare il tendine di achille e anche per migliorare la mobilità in flessione dorsale della caviglia. Posizionarsi in prossimità della punta dei piedi su un gradino di una scala e lasciar cadere i talloni verso il basso in modo tale da metter in tensione il polpaccio. Mantenere la posizione almeno 30 secondi. E’ possibile svolgere l’allungamento di entrambi i polpacci contemporaneamente oppure di uno solo. Da ripetere qualche volta.


3. MOBILIZZAZIONE IN DORSIFLESSIONE DELLA CAVIGLIA

Questo esercizio serve per migliorare la mobilità dell’astragalo nel mortaio tibiotarsico. Posizionarsi di fronte ad un muro con il piede da trattare contro il muro stesso ed avvicinare il ginocchio al muro. Ripetere una ventina di volte per poi spostare indietro il piede in modo tale da dover piegare di più la caviglia. Attenzione a non staccare il tallone da terra. E’ possibile effettuare l’esercizio anche da in piedi, per chi avesse problemi alle ginocchia.