Mal di schiena e Osteopatia, quali consigli?
L’Osteopata può curare la Lombalgia?
Se sei capitato in questa pagina è perché hai un dolore lombare che ti affligge oppure sei bloccato con la schiena. Forse stai cercando un professionista che ti aiuti a risolvere questo problema che sta causando una diminuzione della tua qualità della vita.
Per questo ti consiglio da subito di affidarti ad uno specialista: un osteopata può aiutarti nella risoluzione del tuo problema. Io sono osteopata a Milano, prenota un appuntamento per valutare il tuo problema!
Il dolore che colpisce la zona lombare viene definito lombalgia e può essere sia acuto che cronico (leggi il mio articolo sul low back pain per approfondire l’argomento).
Nell’85% dei casi non è chiara la causa della lombalgia che viene quindi definita lombalgia aspecifica; nel restante 15% invece la causa sottostante può essere ad esempio una frattura vertebrale da trauma o osteoporosi, un’ernia o protrusione del disco intervertebrale o una spondilolistesi (scivolamento in avanti o indietro del corpo vertebrale rispetto alla vertebra vicina).
Quali sono i sintomi legati ad una lombalgia?
Il dolore è sempre presente e può essere definito a fascia, quando prende sia il lato destro che il lato sinistro, oppure monolaterale se prende solo un lato; è anche possibile che il paziente riferisca un dolore localizzato centralmente, il che fa pensare più ad una problematica legata al disco intervertebrale.
Da una condizione patologica a livello del disco intervertebrale può scaturire un’eventuale compressione della radice nervosa nel tratto lombare con conseguente sciatica e irradiazione neurologica con dolore e/o formicolio normalmente ad uno solo degli arti inferiori, dal gluteo fino al piede.
I disturbi agli arti inferiori rientrano infatti nei cosiddetti sintomi associati alla lombalgia, tra cui troviamo anche rigidità e spossatezza.
A livello osteopatico risulta fondamentale valutare il range di mobilità delle articolazioni lombari e chiedere al paziente se siano presenti anche problematiche viscerali associate, quali ad esempio una difficoltà nello scaricarsi o nell’urinare.
Perché è così importante far trattare una lombalgia dell’osteopata?
Semplicemente perché la patologia più frequente a livello mondiale che può portare il paziente ad un certo grado di disabilità motoria; è importante prendere in carico il paziente anche da un punto di vista non prettamente meccanico e accompagnarlo nel percorso di guarigione in modo tale che non abbia più paura nell’effettuare determinati movimenti durante lo svolgimento delle normali attività quotidiane o nella ripresa dell’attività sportiva.
Essendo la lombalgia soprattutto cronica (leggi il mio articolo riguardante l’osteopatia e il dolore cronico) e multifattoriale, è importante approcciarla con più modalità ed associare al trattamento manipolativo osteopatico anche degli esercizi che puoi trovare qui di seguito.
Esercizi dell’Osteopata per dolore lombare
ESERCIZI (CLICCA SULLE IMMAGINI SOTTOSTANTI PER APRIRE I VIDEO)
1.RINFORZO MUSCOLATURA LOMBARE E GLUTEA
Questo esercizio può essere effettuato anche a casa “abbracciando” il tavolo e serve per dare stabilità alla muscolatura lombare e glutea. Posizionarsi pancia in giù e tenersi con le mani al tavolo per non cadere. Utilizzare, se necessario, un cuscino da mettere sotto la pancia. Sollevare le gambe piegate (è possibile tenerle dritte ma l’esercizio sarà più difficile) e mantenere la posizione 5-10 secondi. Ripetere per 10-20 volte.
2.TORSIONE LOMBARE
Questo esercizio serve per aumentare la mobilità lombare in rotazione ed interessa in parte anche il tratto dorsale. Da ripetere almeno 10 volte da ambo i lati. E’ possibile effettuare l’esercizio mantenendo la posizione in torsione per 10-15 secondi oppure in maniera più dinamica come mostrato nel video.
3. RETROPULSIONE BACINO (RIDUZIONE IPERLORDOSI)
Questo esercizio serve per portare in retroversione il bacino azionando i muscoli addominali. Posizionarsi pancia in su, posizionare le mani sotto la colonna lombare ed appiattire la stessa schiacciandola sul pavimento, quindi staccare i piedi da terra e mantenere la posizione 10 secondi. Ripetere l’esercizio portando i piedi sempre più in avanti in modo tale da rendere l’esercizio più difficile fin quando è possibile.
4. TRASLAZIONE LATERALE DI BACINO E LOMBARE (BULGING DISC)
Questo esercizio serve per creare una forza di taglio laterale sul disco affetto da discopatia quale il bulging. Posizionarsi con la spalla attaccata al muro ed i piedi distanti una decina-quindicina di centimetri. Posizionare il pollice sulla colonna a livello del tratto interessato e spingere col pollice stesso verso il muro accompagnando il movimento del bacino anch’esso verso il muro. Ripetere l’esercizio 10-15 volte.
5. STABILIZZAZIONE ARTICOLAZIONE SACRO ILIACA (RINFORZO GLUTEO)
Posizionarsi pancia in su, piegare la gamba dal lato dal quale si vuole fare l’esercizio e appoggiare il piede opposto sul ginocchio piegato. Sollevare il bacino da terra e mantenere la posizione 30 secondi. Ripetere 4-5 volte.
6. STRETCHING MUSCOLO ILEOPSOAS
Posizionarsi sdraiati pancia in sù su un tavolo preferibilmente di legno (non in vetro) o su un letto/divano che siano abbastanza alti e che permettano al piede di “penzolare” e di non toccare per terra. Una volta sdraiati, posizionarsi vicino al bordo del tavolo, portarsi una gamba al petto e lasciar “cadere” l’altra in modo tale da mettere in tensione il muscolo psoas. Il piede della gamba fuori dal lettino non deve toccare per terra. Mantenere la posizione almeno 30 secondi, se possibile di più.
7. ESERCIZIO DEL BAMBINO
Questo esercizio serve per decomprimere il passaggio lombo-sacrale. Posizionarsi sdraiati a terra pancia in su, quindi piegare le gambe ed afferrare le piante dei piedi con le mani fino a sentire uno stretching della porzione bassa della schiena. E’ anche possibile spingere i piedi dolcemente verso l’alto, sempre mantenendo le piante dei piedi con le mani, con lo scopo di aumentare lo spazio a livello lombo-sacrale. Effettuare almeno 10 spinte contrastate dei piedi verso l’alto, oppure mantenere semplicemente la presa dei piedi per almeno 30 secondi – 1 minuto.