MERIDIANI MIOFASCIALI
Se prendiamo in considerazione l’anatomia muscolo-scheletrica, e più nello specifico i muscoli, vedremo come essi siano studiati in maniera separata l’uno dall’altro, come delle entità a sé.
In realtà i tessuti muscolari fanno parte di un sistema più grande e complesso chiamato miofascia; infatti ogni muscolo può si terminare nel suo punto di attacco, ma la fascia continua il suo percorso attraverso la ECM (matrice extra cellulare) connettendo altri muscoli in una “catena”.
Vari autori hanno trattato le catene miofasciali (#catenemiofasciali) e tra i più importanti troviamo Myers, da cui sono tratte le foto dell’articolo, ma anche Busquet, Colonna…
L’idea di base di queste catene o meridani è che gli stress posturali e le conseguenze di traumi importanti si ripercuotano lungo questi “binari” e non solo sul singolo muscolo; questo porta a far si che cambino le strategie messe in atto per risolvere un problema in quanto si andrà a lavorare anche a distanza dal sito del dolore, concetto molto affine alla filosofia osteopatica fin dal suo inizio.
Le catene muscolari qui elencate sono basate sul modello di Thomas W. Myers e sul suo libro “Myofascial Meridians for Manual and Movement Therapists”.
Nello specifico troviamo:
- Linea superficiale posteriore
- Linea superficiale anteriore
- Linea laterale
- Linea a spirale
- Linee degli arti
- Linee funzionali
- Linea anteriore profonda
Prendi un appuntamento presso lo studio di Via Rovereto 14 a Milano (#osteopatamilano) o presso lo studio di Via Cesare Battisti 31 a Segrate (#osteopatasegrate).